Che cos’è BUNS
BUNS è insieme un progetto editoriale e uno studio di ricerca culturale.
- Sul fronte editoriale, raccontiamo ogni settimana fenomeni emergenti, micro-tendenze e segnali culturali che spesso passano inosservati, ma che già plasmano il presente (e talvolta anticipano il futuro). Lo facciamo con articoli lunghi e rubriche social che intrecciano cultura pop, antropologia digitale e analisi di comportamento.
- Sul fronte della ricerca e della consulenza, lavoriamo con aziende, istituzioni culturali e organizzazioni che vogliono capire davvero le persone per cui esistono. Usiamo etnografia digitale, analisi qualitativa e small data per far emergere insight culturali capaci di orientare scelte, prodotti, campagne e servizi.
Il senso di “dati sensibili”
Nel linguaggio della privacy, i dati sensibili sono quelli più delicati, da proteggere. Per noi ogni dato lo è: perché custodisce emozioni, abitudini, decisioni. Perché parla di chi siamo e di come viviamo.
“Dati sensibili” tiene insieme rigore ed empatia. La precisione dell’analisi da un lato, la cura dell’ascolto dall’altro. È un invito a guardare i dati non come cifre da sommare, ma come frammenti di vita da interpretare.
Chi c’è dietro
BUNS nasce da un’idea di Alice Avallone, ricercatrice indipendente ed esperta di etnografia digitale. Da oltre vent’anni osserva come la cultura digitale cambia i nostri linguaggi, le nostre relazioni e i nostri comportamenti. Ha lavorato con brand internazionali, scuole e istituzioni pubbliche, costruendo progetti che uniscono ricerca, creatività e strategia.
Con BUNS ha creato uno spazio aperto, che vive anche grazie a una rete di collaboratori e professionisti. Insieme coltiviamo un approccio unico: raccontare i dati con cura e usarli per prendere decisioni migliori.
Perché “BUNS”
Un nome corto, diretto, un po’ misterioso. Ti resta in testa. Oggi è l’acronimo di Big Understanding of Small data: grande comprensione a partire dalle piccole cose. Perché sono proprio i dettagli a raccontare le storie migliori.
Ma non è nato così. Nel 2019 era BeUnsocial, un progetto per osservare il digitale da una prospettiva diversa, senza inseguire la frenesia dei social. Col tempo siamo cresciuti, cambiati, fino a diventare ciò che siamo oggi: un ibrido di ricerca, cultura pop e strategia.
E poi, diciamolo: in inglese “buns” vuol dire anche panini soffici. Un richiamo ironico e leggero: perché la ricerca può essere rigorosa senza mai prendersi troppo sul serio.
In sintesi
Con “Dati sensibili” vogliamo dire una cosa semplice e rivoluzionaria: i dati non sono solo numeri, ma tracce di umanità. Non basta contarli, bisogna capirli. Non basta osservarli, bisogna sentirli.
Che si tratti di un articolo su un fenomeno pop, di una ricerca per un brand o di un’analisi di tendenza, l’obiettivo resta lo stesso: far emergere il senso profondo che si nasconde dietro i numeri e restituire l’umanità che li attraversa.


